"L'estate di Frank": 21 anni senza Zappa

Los Angeles, 4 dicembre 1993: in quella data moriva per un cancro Frank Zappa, genio musicale del Novecento, capace di creare incredibili commistioni tra generi diversi. La sua stessa collocazione in ambito musicale è difficile da definire, tanto è ampio il suo spettro di sperimentazione, dal rock al blues, jazz, fusion (rock + jazz + funk), classica e via dicendo.

Zappa fu figlio di un immigrato negli Stati Uniti di origini italiane, di Palermo (più precisamente di Partinico). La sua educazione fu piuttosto rigida, impregnata degli ideali cattolici del padre. Fin da bambino Zappa sviluppò un certo disgusto per la gastronomia italiana e per la religione, come si può capire dai testi delle sue canzoni. La sua prima band si chiamò Soul Giants, successivamente The Mothers, nome che non entusiasmava per niente la MGM che allora gli aveva offerto un contratto e che impose ai membri il nome Mothers of Invention. Per quanto riguarda alcuni tratti personali, si dice che Zappa non fosse una persona particolarmente pulita, ma assolutamente contraria all’uso di droghe, di qualsiasi genere: se uno dei musicisti si dimostrava, durante un concerto o nelle fasi di lavorazione di un disco, dipendente o sotto l’effetto di droghe ed erba, l’artista provvedeva personalmente a cacciarlo dal gruppo.

Noi Zappa vogliamo ricordarlo proprio chiamando in causa le sue origini italiane, parlando di un suo famosissimo (anche se disastroso) concerto, proprio a Palermo, nell’82. Un paio d’anni fa, Rai Educational aveva mandato in onda uno speciale intitolato 1982: l’estate di Frank, a cura di Salvo Cuccia. Lo stesso Zappa rimase profondamente scosso dalle condizioni in cui avvenne il famoso concerto: in particolare, per il numero impressionante di zanzare sul palco e lo striscione “3-1 Vaffanculo”, riferito alla vittoria dell’Italia contro la Germania Ovest nella finale dei mondiali. A quel tour è ispirato il retro della copertina di The man from Utopia dell’83.

Le voci nel documentario sono quelle del regista e di Massimo Bassoli (amico di Zappa): il primo, la mattina del 14 luglio 1982, era partito da Pordenone proprio per vedere il concerto del musicista in Sicilia. Il film segue l’itinerario percorso dai due figli di Zappa, Diva e Dweezil, nel 2011, volto a rintracciare le origini italiane del padre. Di seguito vi proponiamo il documentario, direttamente dal sito di Rai Educational.

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