Stephen King boccia “Shining” e promuove “Stand by me”

Mancano pochissimi giorni (l’11 novembre) all’arrivo del suo Revival nelle librerie statunitensi. Nel frattempo, Stephen King ha rilasciato alcune infuocate dichiarazioni su Rolling Stone, in cui dedica una “buona” parola un po’ a tutti, pure al povero Hemingway, la cui scrittura è giudicata vuota, priva di vita.

Partiamo con le considerazioni su Stanley Kubrick e il suo Shining, trasposizione al cinema di un famosissimo romanzo di King. Non è una novità, all’autore la pellicola non è mai piaciuta: «Ovviamente, alle persone piace e non riescono a comprendere perché io lo detesti. Il libro è caldo. Il film è freddo. Il finale del libro è fra le fiamme. Quello del film nel ghiaccio. Nel libro il personaggio di Jack ha un vero e proprio arco narrativo, lo vediamo mentre tenta di essere una brava persona per poi scivolare, piano piano, nella follia. Per quel che mi riguarda, quando ho visto il film, Jack Torrance era pazzo già dalla prima apparizione. Ho dovuto tenere la bocca tappata allo screening dell’epoca. C’era anche Jack Nicholson. Ma dal primo attimo in cui è comparso sullo schermo ho pensato: Conosco questo tizio! L’ho visto in cinque film di motociclisti, in cui ha recitato sempre la stessa parte!. Poi è così misogino: Wendy Torrance è ridotta a uno straccio urlante».

Non risparmia un commento nemmeno su Room 237, documentario di Rodney Ascher, incentrato sui presunti significati nascosti di Shining: «Mettiamola in questa maniera: ne ho guardato circa metà, ho cominciato a provare una certa impazienza e alla fine ho spento. Non ho mai avuto una grande pazienza verso queste puttanate accademiche».

Tuttavia, a King è stato anche chiesto quale sia stata la trasposizione dai suoi libri che lui ha apprezzato di più: «Probabilmente Stand by me, poiché è il film più fedele al libro di partenza». Promossi anche Il miglio verde, Le ali della libertà, Misery non deve morire.

Qui l’intervista completa su Rolling Stone.

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