Laura Kasischke – Un animo d’inverno

L’ultima fatica letteraria di Laura Kasischke, Un animo d’inverno, è un romanzo pregevolmente scarno: scarno di personaggi e colpi di scena – fatta eccezione per il finale –, scarno di intrecci narrativi complessi. Di contro, è un groviglio di ricordi, l’avvicendarsi di piccole situazioni quotidiane, che acquistano la statuaria dimensione della ritualità, relative a una famiglia americana benestante ma non ricca, equilibrata sotto il velo di una normalità apparente. Non sono descritti grandi eventi, ma episodi al limite dell’insignificante, condensati in un racconto che investe una sola giornata, quella del 25 dicembre.

Protagonista è una donna insicura, Holly, che è anche madre apprensiva e fragile della bellissima quindicenne Tatiana, americana di adozione, russa di nascita. L’autrice descrive in maniera particolareggiata il giorno di Natale in casa, attraverso la visuale di Holly: l’albero, i regali, la preparazione del pranzo, i cambi repentini e ossessivi d’abito di Tatiana in attesa dell’arrivo di parenti e amici, alcune telefonate strane, la bufera di neve. Vengono così lasciati per tutto il racconto dettagli minuscoli, labili, a tratti tediosi, che trovano il loro coerente posto in un unico, grande, comprensivo puzzle soltanto nel finale. Le sensazioni di Holly e Tatiana nei vari momenti della giornata vengono sezionate e ingrandite sotto l’occhio del lettore, che sente crescere la consapevolezza che da un momento all’altro sta per accadere qualcosa. Fragilità e sensibilità vengono scandagliati, il passato si affaccia continuamente in casa, nel rapporto madre-figlia, nella vita di Holly e Tatiana.

A questo impianto narrativo generale, si intrecciano moltissimi ricordi: quello dell’operazione in seguito alla quale Holly andò incontro alla sterilità; quello del giorno di Natale di tredici anni prima, quando lei e il marito Eric portarono via da un orfanotrofio siberiano la piccola Tatiana, lasciandosi dietro orrori muti e sensi di colpa sporchi; quello dei giochi stravaganti della figlia durante l’infanzia e quello delle liti preadolescenziali. Aneddoti minuziosi prendono forma, tra le pagine, dalla mente di Holly, che li rinfocola continuamente nel lucido sospetto che «qualcosa ci ha seguiti dalla Russia». Da ciò nasce il seme del dubbio e si innesta, palpabile, una tensione martellante in tutto il racconto, che culmina in un finale telegrafico, ma tremendamente sorprendente.

Un animo d’inverno è un romanzo che tiene con il fiato sospeso, come un film di cui non si prevede minimamente la conclusione, un romanzo che lancia un ponte a metà tra il thriller e il psicologico, tra il giallo e il diario.

ISBN
9788854508576
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