La storia è risaputa: i Metallica, nel 1986, volevano licenziare il loro storico batterista, Lars Ulrich. Ora, però, è tornata a galla prepotentemente grazie all’autobiografia di Scott Ian, I’m the man: the story of that guy from Anthrax.
In un’intervista con l’emittente radio 94.3 KILO di Colorado Springs, Colorado, il frontman degli Anthrax ha ricordato l’episodio. I Metallica, durante in tour di supporto di Master of puppets, avevano rivelato a Ian di voler rimpiazzare Ulrich. «Noi eravamo basiti da questa cosa, perché lui era il quarto componente. E dicevamo: “Wow! Davvero?”. E loro: “Sì, alla fine del tour prenderemo un nuovo batterista”. Cosa potevo farci? Io ero amico con tutti loro e pensavo “È un brutto colpo per Lars, che schifo”, ma al contempo speravo che i miei amici potessero continuare a fare quello che amavano».
Le cose cambiarono con la morte di Cliff Burton, il bassista della band, scomparso in un incidente con il tour bus proprio nel 1986, fatto che segnò un momento molto difficile nella storia dei Metallica. Tuttavia, Ian è convinto che anche senza la tragedia di Burton, Ulrich sarebbe rimasto al suo posto: «Onestamente penso che non ci sarebbe stato nessun cambio. Credetemi, ci ho pensato parecchio in questi anni. Penso che, quando il tour fosse finito, le teste più fredde avrebbero prevalso, e non credo ci sarebbe stata nessuna sostituzione. È così che la penso».
Nel corso dell’intervista, Ian ci ha tenuto comunque a precisare che il suo non è un libro di gossip e che la storia era già nota da anni. «Non sto rivelando nulla di nuovo e non è mai stata la mia intenzione», ha spiegato il musicista.
Ecco l’audio dell’intervista:
La copertina di I’m the man: the story of that guy from Anthrax: