Addio a Charlie Haden, uno dei giganti del jazz

Si è spento venerdì a Los Angeles Charlie Haden, uno dei più grandi contrabbassisti jazz, tra i padri del free jazz. La notizia è stata data dalla portavoce della ECM Records, Tina Pelikan. Haden, 76 anni, era malato da tempo. Accanto a lui, la moglie Ruth Cameron, cantante e produttrice, che aveva sposato nel 1984, e i suoi quattro figli.

Charlie Haden era nato il 6 agosto a Shenandoah, Iowa, da una famiglia di musicisti, che spesso si esibiva alla radio con i brani del repertorio folk americano col nome di Haden Family Band. Nel 1957, Haden trasferì a Los Angeles, dove iniziò a frequentare il Westlake College of Music. In quel periodo, fece il suo debutto nel mondo del jazz: incise con Paul Bley, con cui lavorò fino al 1959, con Art Pepper e con il pianista Hampton Hawes.

L’incontro decisivo, però, fu quello con Ornette Coleman, con cui registrò il fondamentale The shape of jazz to come (1959), in cui si fondono alla perfezione il retroterra folk di Haden e quello blues texano del sassofonista. Nello stesso anno, il quartetto (con Coleman e Haden, il trobettista Don Cherry e il batterista Billy Higgins) si trasferì a New York per una residency di sei settimane al Five Spot Cafè, durante le quali si gettarono le basi per il nascente free jazz, che troverà la sua formulazione compiuta nell’album Free jazz: a collective improvisation (1961).

In questo periodo, però, comiciarono i problemi di Haden: la sua carriera subì una battuta d’arresto per via della dipendenza dalle droghe, che lo costrinse ad entrare in rehab nel 1963. Nel 1964, il ritorno in scena e, dopo una serie di collaborazioni con vari musicisti, nel 1967 Haden riprese a suonare con Ornette Coleman. Tra il ’67 e il ’76 collaborò anche con il trio e il quartetto di Keith Jarrett. Nel 1969, Haden dette il via ad un’altra fondamentale esperienza della sua carriera, la Liberation Music Orchestra, di cui fu leader. Con l'”Orchestra”, il contrabbassista pubblicò quattro dischi (l’ultimo dei quali nel 2005, Not in our name) e, nel corso degli anni, prese posizione contro la dittatura in Portogallo (fu anche arrestato, mentre era in tour nel 1971, per la canzone Song for Che), il Vietnam, l’apartheid, la Guerra civile spagnola e la situazione politca interna degli USA.

Dal 1987, Haden suonò con il Quartet West. Nel 1996 incise un disco con il chitarrista Pat Metheny, Beyond the Missoury sky (short stories), che gli valse il primo Grammy per la miglior performance strumentale jazz. Negli anni Duemila, il contrabbassista ottenne altri Grammy e, nel 2008 pubblicò Rambling boy, un album di collaborazioni con, tra gli altri, Béla Fleck, Pat Metheny, Elvis Costello, Rosanne Cash e Bruce Hornsby. Il suo ultimo LP è del 2012, Come sunday, con Hank Jones.

Il jazz di Haden è influenzato dalle radici della musica americana ma anche dalla spiritualità e dalla religione: suggeriva ad esempio ai suoi allievi di entrare in uno stato di meditazione mentre suonavano. Il suo è un jazz colto e “ribelle”, autentico punto di riferimento per tanti musicisti delle generazioni successive.

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