Torna al cinema la "Trilogia del dollaro" di Sergio Leone

La leggendaria “Trilogia del dollaro”, il trittico con cui Sergio Leone trasformò lo spaghetti western in un fenomeno mondiale, torna al cinema. A luglio, nelle sale del circuito The Space Cinema, potremo rivedere Per un pugno di dollari (1964), Per qualche dollaro in più (1965) e Il buono, il brutto, il cattivo (1966), tutti e tre interpretati da Clint Eastwood, nei panni del pistolero di poche parole, indolente e velocissimo a sparare.

Le tre pellicole ritorneranno nelle sale per un’iniziativa congiunta di Leone Film Group e Unidis Jolly Film, in un’edizione restaurata dalla Cineteca di Bologna in occasione del 50° compleanno del suo primo capitolo, Per un pungno di dollari. E proprio la pellicola del 1964 sarà nelle sale per prima, il 19 giugno. Il 3 luglio, invece, toccherà a Per qualche dollaro in più, mentre il 17 luglio l’atto conclusivo, Il buono, il brutto, il cattivo.

Per un pugno di dollari (omaggiato di recente anche a Cannes) si ispira a La sfida del samurai di Akira Kurosawa (cosa che valse a Leone anche qualche accusa di plagio), e a fronte di un budget di 120 milioni di lire, incassò ben 2 miliardi. Cosa che, ovviamente, spinse Leone (che pure voleva cambiare genere) a realizzare un secondo film e poi un terzo, tutti e tre arricchiti dalle splendide musiche di Ennio Morricone.

Personaggio ricorrente in tutti e tre i film è quello del cowboy senza nome e abilissimo con la pistola, interpretato da Clint Eastwood. «Ciò che più di ogni altra cosa mi affascinò di Clint, era il modo in cui appariva e la sua indole», ricordava Leone. «Nell’episodio Incident of the black sheep [della serie Rawhide, interpretata proprio da Eastwood, n.d.r.], Clint non parlava molto… ma io notai il modo pigro e rilassato con cui arrivava e, senza sforzo, rubava a Eric Fleming tutte le scene. Quello che traspariva così chiaramente era la sua pigrizia. Quando lavoravamo insieme lui era come un serpente che passava tutto il tempo a schiacciare pisolini venti metri più in là, avvolto nelle sue spire, addormentato nel retro della macchina. Poi si srotolava, si stirava, si allungava».

Fu proprio sul contrasto tra l’indole stanca del personaggio e la velocità con cui estraeva la pistola e faceva fuoco che Leone decise di costruire tutto il personaggio. E riguardo al mitico sigaro, che Eastwood nei film ha sempre in bocca ma che, in realtà, non fuma quasi mai, ecco cosa diceva Leone: «Quando gli fu offerto il secondo film, Per qualche dollaro in più, mi disse: ”Leggerò il copione, verrò a fare il film, ma per favore ti imploro solo una cosa: non mi rimettere in bocca quel sigaro!” E io gli risposi: ”Clint, non possiamo tagliare fuori il sigaro. È il protagonista!».

Ecco come si presenta Eastwood (doppiato, come in tutta la Trilogia, da Enrico Maria Salerno) in Per un pugno di dollari al suo futuro datore di lavoro:

In Per un pugno di dollari e Per qualche dollaro in più, la parte del cattivo è affidata ad un grande Gian Maria Volontè, mentre ne Il buono, il brutto, il cattivo il ruolo fu di Lee Van Cleef, che invece in Per qualche dollaro in più recita la parte di un cacciatore di taglie alleato del protagonista. Ne Il buono, il brutto, il cattivo (probabilmente il capolavoro della Trilogia), la parte del “brutto” è affidata a Eli Wallach: i tre protagonisti si affonteranno, sul finale, in un leggendario duello a tre, passato per questo alla storia come “triello”. A luglio, tutte queste emozioni rivivranno ancora una volta nel perimetro senza tempo di una sala cinematografica.

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