"Cinecensura": in una mostra virtuale la censura al cinema

L’Italia, si sa, è un Paese un po’ (tanto) bigotto e moralista, soprattutto in materia cinematografica. Fortuna qualcuno si è preso il rischio di distribuire Nymphomaniac di Von Trier, altrimenti bisognava andare fino in Danimarca per vederselo. Ma questo è solo l’ultimo dei casi di censura nel Belpaese. Ieri Repubblica.it ha segnalato una mostra con protagonisti tagli e divieti imposti in passato a film che, tutto sommato, non offrivano alcun spettacolo particolarmente scabroso (o che, comunque, non meritava alcuna censura, fosse solo per una questione di libertà d’espressione): Cinecensura, cento anni di revisione cinematografica in Italia è un’esposizione virtuale promossa dalla Direzione Generale per il Cinema del MiBACT in collaborazione con CSC- Cineteca Nazionale (ecco il link per accedervi).


«Non stupisce che titoli come Porno lui, erotica lei, Dolce amore bagnato Quella porcacciona di mia moglie risultino nell’elenco dei film di cui si è disposto il sequestro nel 1982; fa sorridere però che sotto le forbici della censura siano finite odalische avvolte nei veli, geishe “vestite” solo di un ventaglio, Woody Harrelson a croce su un pube di donna per il film di Milos Forman Larry Flint – Oltre lo scandalo», esordisce il pezzo sul quotidiano (che qui vi alleghiamo nella versione integrale). Cinecensura ripropone 300 lungometraggi e 80 cinegiornali, 100 pubblicità e cortometraggi, 28 manifesti censurati, filmati di tagli di 74 film oltre a quelli di 15 cinegiornali e cortometraggi.

 


 

Sempre a Repubblica.it, Stefano Rulli, Presidente della Cineteca nazionale, ha detto:« Invece di esprimere la volontà di guardare avanti cancellando il ricordo delle limitazioni dell’espressione artistica avvenute nel passato, con Cinecensura ci si propone di accendere i riflettori proprio su quei fotogrammi, quelle battute, quelle scene che non hanno potuto vivere finora sullo schermo per ridisegnare quell’Italia che poteva essere e non è stata».

 

La mostra è organizzata secondo gli standard classici di una qualunque altra rassegna materiale e non virtuale: si parte da una prima sala, suddivisa per aree tematiche (sesso, politica, religione e violenza), passando poi a quella dei protagonisti della censura, mentre una terza sala è dedicata ai metodi della censura. È prevista poi una sezione-omaggio a due grandi registi, Pier Paolo Pasolini e Stanley Kubrick. Infine, nella sezione “Ricerca” è possibile, mediante un sistema di tag, compiere una ricerca specifica all’interno della mostra.

 

SOSTIENI LA BOTTEGA

La Bottega di Hamlin è un magazine online libero e la cui fruizione è completamente gratuita. Tuttavia se vuoi dimostrare il tuo apprezzamento, incoraggiare la redazione e aiutarla con i costi di gestione (spese per l'hosting e lo sviluppo del sito, acquisto dei libri da recensire ecc.), puoi fare una donazione, anche micro. Grazie