"Song' e Napule": arriva l'applaudito film dei Manetti Bros.

Song’ e Napule è stato presentato all’ultima edizione del Festival di Roma, riscuotendo, tra l’altro, un certo successo. Ora, l’ultima fatica dei Manetti Bros. (ossia Marco e Antonio Manetti) arriverà il prossimo 17 aprile nelle nostre sale. Una sorta di poliziesco ambientato a Napoli (come suggerisce il titolo), una pellicola nata da un’idea di Giampaolo Morelli, anche protagonista, che il pubblico italiano conosce per aver vestito i panni dell’ispettore Coliandro nell’omonima fiction, ideata da Carlo Lucarelli (la serie stessa è stata diretta dai Manetti Bros.).

Accanto a Morelli, Alessandro Roja, altro volto noto: Roja è stato il Dandi nel telefilm Romanzo criminale di Stefano Sollima, ispirato al libro di Giancarlo De Cataldo e incentrato sulla storia della banda della Magliana. Nel film interpreta un pianista che entra in polizia su raccomandazione e senza averne davvero il desiderio. La sua crisi personale raggiunge un punto di svolta quando partecipa a un’azione sotto copertura, fingendosi un tastierista accanto alla star neomelodica Lollo Love, con lo scopo di catturare un pericoloso latitante.

In un’intervista su Comingsoon, Morelli ha spiegato com’è nata quest’opera: «A differenza di altre città, a Napoli convivono a stretto contatto la città borghese e quella popolare: via Chiaia e via dei Mille, le zone bene, confinano con la Napoli dei quartieri. Poi da napoletano ho ascoltato e subìto la musica napoletana. Nell’ambito della musica neomelodica ci sono dei musicisti bravissimi, con grande preparazione, io rimanevo incantato dai video dei neomelodici, poverissimi ma geniali […]. Avevo dentro tutto questo e per questo spingevo perché fossero loro a raccontare questa storia, perché i Manetti riescono benissimo a calarsi nel tessuto e nella vita della città e dei luoghi che stanno raccontando, come hanno fatto, ad esempio, con la Bologna di Coliandro. Devo dire che, fatte ovviamente le debite proporzioni, non vedevo una Napoli raccontata così bene dai tempi di Nanni Loy. Ricordo quando ero ragazzo e guardavo questi palazzi, questi vicoli e ogni strada era un’inquadratura e loro sono riusciti a coglierli a pieno. Inoltre è un film che presenta anche la Napoli pura e onesta che di solito non si racconta mai. L’idea era quella di un poliziotto borghese che doveva suo malgrado infiltrarsi nel mondo dei neomelodici. Io sono un borghese un po’ atipico, non di Posillipo o di via Orazio, ma un borghese dell’Arenella e ho vissuto pienamente queste due realtà».

Non mancherà nemmeno un volto femminile, quello di Serena Rossi, la quale, dotata di una bellissima voce, ha anche inciso un paio di pezzi per la colonna sonora del film.

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