Una copertina che senz’altro attira l’attenzione (un melograno in cui è conficcata una pallottola), che si ricollega con la trama del nuovo romanzo di Salvatore Niffoi, La quinta stagione è l’inferno (Feltrinelli), la cui uscita è prevista per il prossimo 26 febbraio.
C’è un bandito texano, Bagolaris, con un proiettile in testa, che torna nella sua casa per essere seppellito sotto una pianta di melograno che sta in giardino. Ma prima della sua fine, vuole fare una confessione privata al figlio. Appena sposato Bagolaris è entrato fin da subito nella malavita e costretto poi a un periodo di latitanza, poiché minacciato da una pericolosa famiglia. Fuggito nel continente, approda a Roma, dove si lega a quattro malandrini, con cui mette a segno una serie di rapimenti, rapine e regolamenti di conti. Ribattezzati “I quattro dell’Apocalisse”, questi personaggi sono sempre più convinti di agire seguendo un personalissimo concetto di giustizia, agendo contro i potenti e i ricchi. Questo finché, Bagolaris non viene ferito.
Qualche parola su Niffoi. Sardo, insegnante alle medie fino al 2006, si è laureato negli anni Settanta alla Sapienza in Lettere (i suoi relatori sono stati Tullio De Mauro e Carlo Salinari). Il suo primo romanzo è Collodoro (1997, Solinas Edizioni). Ha pubblicato principalmente con due case editrici: Il Maestrale e Adelphi. Con quest’ultima è uscito anche La vedova scalza, con cui ha vinto nel 2006 il premio Campiello.