Gli Afterhours non parteciperanno in qualità di ospiti a sorpresa al Premio Tenco, il prossimo 8 dicembre al Teatro Petruzzelli di Bari. La notizia è stata diffusa con un comunicato ufficiale su Facebook dalla stessa band, che spiega che il gesto è «in solidarietà con l’artista Cesare Basile e i teatri occupati».
Un passo indietro. Lo scorso 22 novembre, Basile, in una lunga nota su Facebook, aveva scritto che non avrebbe ritirato il Premio Tenco per il miglior album in dialetto. Il Tenco, infatti, a seguito del contrasto tra il Teatro Valle di Roma occupato e la SIAE, aveva cancellato una manifestazione in programma proprio al Valle il 29 e 30 novembre. Da qui la decisione di Basile, a cui ora si accodano anche gli Afterhours. «Dispiace che il premio più prestigioso della musica italiana, che era riuscito negli ultimi anni a riavvicinarsi alle realtà più vere della scena nazionale, dimostri di non poter prendere posizione a tutela di quelle stesse energie che vuole rappresentare», scrivono Manuel Agnelli e soci.
Ecco il resto della nota:
«Quanto alla SIAE, deve decidere se vuole essere parte di un cambiamento necessario e improrogabile che dia a tutto il settore musicale e culturale una nuova spinta, o se vuole essere una delle cause che lo stanno soffocando.
Le regole sono necessarie, ma non si può chiedere a un cittadino di rispettare quelle che portano al suicidio di un sistema, così come non si può chiedere a un soldato di obbedire a degli ordini ingiusti.
Identificare nel fenomeno dei teatri occupati un problema, invece che una risorsa, è nel migliore dei casi un sintomo di incapacità totale di comprendere la forza rinnovatrice e la volontà di cambiamento espresse da queste nuove energie.
Più in generale nel nostro ambiente, gli eccessi burocratici e l’ossessione per la legalità spesso nascondono speculazioni piccole e grandi e in qualche caso mascherano una lotta di interessi che in questo momento non ha più motivo di essere e sta impedendo, nel nostro paese, il rinnovamento, lo sviluppo e il rilancio delle nuove energie.
Salvaguardare non può voler dire soffocare, a meno che l’unico obiettivo che vogliamo raggiungere non sia quello di morire onesti.»