Gabriella Kuruvilla – È la vita, dolcezza

È la vita, dolcezza condensa il sarcasmo e l’irriverenza di Gabriella Kuruvilla in quattordici racconti, ognuno dedicato a un’esperienza esistenziale di marginalità. Ambientate in un contesto italiano ormai rinnovato dalla presenza di sempre più numerose soggettività migranti e apparentemente aperto al confronto interculturale, le storie create dalla penna dell’autrice sbugiardano una realtà che, pur infarcendosi di buonismo, discrimina e relega chi considera “diverso” sulla base dell’appartenenza razziale.

Scegliendo Milano come sfondo, Kuruvilla – che proprio nel capoluogo lombardo è nata da madre italiana e da padre indiano immigrato dal Kerala per ragioni di studio – focalizza la sua attenzione sul tema dell’integrazione e mette nero su bianco le difficoltà proprie della vita dei migranti che risiedono nel nostro paese.

Colf, rifugiati, aspiranti medici, figli di coppie miste: ogni personaggio di È la vita, dolcezza tradisce la sua appartenenza meticcia o la sua problematica identità di esule. Considerati stranieri anche quando sulla loro carta d’identità campeggia la scritta Repubblica Italiana, i protagonisti dei quattordici brani pagano sulla loro pelle scura lo scotto dell’esclusione e sperimentano le angherie della vita precaria.

Proprio il sentimento di diffusa insicurezza lega le vicissitudini di una ragazza che, dopo la morte del padre immigrato, è alla ricerca di un’identità a quelle di un figlio di genitori separati che fomenta la propria rabbia sociale contemplando la sua pelle olivastra. Oppure avvicina una giovane madre indiana costretta a consumarsi le unghie pulendo le case dei ricchi milanesi al migrante che trascorre il sabato in un centro sociale per non sentirsi emarginato e trovare, anche solo per una sera, una compagna. O connette, infine, la vicenda di una donna che abortisce per stenti economici e per non dare ai genitori indiani la delusione di un nipote meticcio a quella di un ragazzo che abbandona la promessa sposa in India per seguire le sue ambizioni e si ritrova “diverso” in terra italica.

Uomini e, più spesso, donne – perché se si appartiene al genere femminile la discriminazione è doppia – che percorrono con passo incerto ma costante la loro strada verso l’inserimento in una società che non stenta a dimostrare, a dispetto della sua parvenza di civiltà, la faccia arcigna della sopraffazione sulle categorie deboli, che continua ad avallare la legge del più forte e a ripetere che questa è la vita, dolcezze!

ISBN
9788860733092
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