Lungo applauso per il terzo film italiano in concorso alla Mostra del cinema di Venezia, Sacro GRA, il documentario di Gianfranco Rosi, incentrato sulla vita di chi vive intorno al Grande Raccordo Anulare a Roma.
Il mondo delle periferie viene descritto in modo realistico, dando voce a quei personaggi che sarebbero relegati ai margini della società: dal nobile piemontese decaduto, che vive in un monolocale insieme alla figlia, al botanico, al paramedico, con la madre che soffre di demenza senile, alle prostitute transessuali. Un realismo che, però, non si trasforma mai in cinismo o cruda rappresentazione dei fatti: Rosi mantiene sempre uno stile poetico, in cui trovano spazio anche momenti di tenerezza e commozione. Dice lo stesso regista: «Più che crisi economica oggi c’è crisi d’identità. Così i personaggi di Sacro GRA è come se raccontassero la loro storia uscendo dal pantano quotidiano di Roma. È come se la vita sociale iniziasse fuori da questa città».
L’uscita nelle sale è prevista per il prossimo 26 settembre.