Pedro Almodóvar – La mala educación

La mala educación è un film in cui non si capisce bene dove finisce la verità ed inizia la menzogna. Ma poco importa, perché l’obiettivo di Pedro Almodòvar è soprattutto quello di parlare di omosessualità e di inserirla in un contesto generale di normalità, dal momento che «i tempi sono cambiati» e anche la Spagna, paese di tradizione cattolica, è cambiata.

Tutto inizia con un ragazzo, Ignacio, che si presenta per proporsi come attore ad Enrique, giovane regista gay, in cerca d’ispirazione. Ignacio ed Enrique sono vecchi compagni di collegio, dove hanno condiviso la scoperta della loro omosessualità. L’ispirazione per un nuovo film arriva ad Enrique da un manoscritto dell’amico, La visita, ispirato agli anni giovanili dei due, in cui compare anche padre Manolo, un sacerdote pedofilo che, in passato, ha abusato di Ignacio. Ma colui che si fa chiamare Ignacio non è il vero Ignacio, bensì il fratello minore, Juan: Ignacio è, in realtà, un travestito tossicodipendente che, per comprarsi la droga, non trova di meglio da fare che ricattare padre Manolo, nel frattempo spretato, sposato e con figli.

Tutti vittime di una “cattiva educazione” che spinge ad abusare, mentire, estorcere e mistificare il vero, i caratteri del film diventano progressivamente vittime di se stessi, nascosti dietro a nomi d’arte, false identità e, addirittura, nuovi aspetti. Maschere pirandelliane che lasciano il posto agli abiti femminili dei travestiti messi in scena dal cineasta spagnolo, mentre la finzione più tangibile e oggettiva è rappresentata dal film, ispirato a La visita, che Enrique decide di girare, con Juan come protagonista.

Per quanto riguarda il male incarnato da padre Manolo, da una parte si è d’accordo con quanto scritto da Roberto Di Diodato sul lungometraggio, ovvero che, sebbene la questione dei preti pedofili sia una spina nel fianco per la Chiesa, oltre che motivo di vergogna e biasimo per l’intera comunità cattolica, ne La mala educación rischia di diventare un po’ un luogo comune, «ampiamente sfruttato dalla stampa e dai talk show televisivi, che vivono sugli scandali e i pettegolezzi»; dall’altra, tuttavia, è chiaro che Almodòvar ha voluto criticare una certa mentalità religiosa, rigida e bigotta.

Cosa accadrà quando la verità verrà a galla (perché, prima o poi, questo accade sempre)? I personaggi saranno costretti a prendere coscienza delle proprie scelte e a fare i conti con il dolore e la sofferenza che la loro mala educación ha provocato, senza possibilità di redenzione né di emancipazione dal passato.

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