David Peace – Terremoti

Terremoti è l’ultimo lavoro di David Peace, in uscita in Italia per Il Saggiatore. Tre racconti basati su fatti realmente accaduti, attraverso cui l’autore ci riporta in Giappone (sua patria adottiva) dopo il successo dei precedenti romanzi, Tokyo anno zero e Tokyo città occupata, in cui la terra del Sol levante veniva descritta come devastata dalla Seconda Guerra Mondiale e dall’occupazione americana, e gli episodi narrati erano ispirati ad autentici fatti di cronaca nera. Peace non perde lo smalto e nemmeno il timone dello stile narrativo, mantenendo la brutalità del racconto al centro del suo progetto e dando forza al legame tra realtà e letteratura. Se l’obiettivo era ancora una volta quello di scuotere il lettore, l’autore riesce benissimo nell’intento grazie all’impatto “violento” ed immediato delle tre storie che compongono il libro.

L’anno del maiale è basato sulla cattura di Okubo Kiyoshi, condannato per aver ucciso otto donne e averne violentate altre 58 in soli due mesi. In M, Peace racconta in chiave romanzata la cattura di Miyazaki Tsutomu, impiccato nel 2008 dopo l’uccisione di quattro ragazze tra l’88 e l’89. Sono memorie piene di dolore quelle che compongono i racconti, momenti, anni e decenni che passano lasciando silenzi e vuoti incolmabili non solo nelle vittime, ma anche negli assassini. Peace scava nei fatti, nell’animo e nella mente dei violenti, e presenta al lettore una serie di “fotografie” che lasciano un senso di morte, e fanno riflettere sulla bestiale e irrazionale istintività umana.

Il Giappone di Peace è una terra ostaggio dei suoi demoni e della natura, l’universo umano e quello animale si confondono, il senso del limite è cancellato: sotto la calma apparente della superficie regna il male e l’incertezza. Così nell’ultimo racconto, Dopo il disastro, prima del disastro, assistiamo al pellegrinaggio di uno scrittore nella Tokyo devastata dal terremoto del 1923 (richiamo diretto al sisma e allo tsunami del 2011). Dopo l’evento tutto è immobile, e il meccanismo perverso della natura inchioda la popolazione al presente e ad un futuro che non sembra lasciare speranza.

Con una scrittura incalzante, un ritmo sostenuto e un’attenzione quasi maniacale per i dettagli, che non toglie però spazio alla pietà per gli esseri umani, Peace affronta il dolore senza paura, lo mostra al lettore, invitato a guardare sotto il velo della quotidianità e della modernità. Il terremoto e i crimini sono fatti, per Peace, della medesima materia incomprensibile; e quando la cronaca si fa racconto, quasi a simboleggiare il potere purificatore della letteratura contro il dolore, la narrazione sembra esorcizzare il male.

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diDonato Bevilacqua

Proprietario e Direttore editoriale de La Bottega di Hamlin, lettore per passione e per scelta. Dopo una Laurea in Comunicazione Multimediale e un Master in Progettazione ed Organizzazione di eventi culturali, negli ultimi anni ho collaborato con importanti società di informazione e promozione del territorio. Mi occupo di redazione, contenuti e progettazione per Enti, Associazioni ed Organizzazioni, e svolgo attività di Content Manager.