Charlotte Valandrey – Il mio cuore sconosciuto

Se desiderate leggere un libro poetico, di quelli che parlano al cuore e soprattutto parlano il linguaggio del cuore, descrivendo sensazioni ed emozioni con quella particolareggiata minuzia che in genere si riserva a sentimenti importanti e inafferrabili come l’amore, allora Il mio cuore sconosciuto è senz’altro il libro che fa per voi.

Charlotte sta per compiere diciotto anni, è bellissima e fa l’attrice; è appena stata premiata al Festival del Cinema di Berlino per la migliore interpretazione femminile, è innamorata persa di un cantante rock e vive la vita come viene, intensamente, senza mezze misure. Ride, balla, canta, fa l’amore… cosa potrebbe chiedere di più alla vita, che così giovane l’ha già riempita di doni? Eppure quella stessa vita, da un giorno all’altro, senza alcun preavviso, le porta via tutto. Charlotte scopre infatti di essere sieropositiva: per contrarre il virus, come accade a molti, è bastato un rapporto sessuale non protetto. Vent’anni fa il virus non risparmiava quasi nessuno, le cure non c’erano e nel giro di sei mesi si moriva. Charlotte invece vive per dieci anni senza che il virus si manifesti; quando infine lo fa, è già disponibile l’AZT, quello che per molti malati in fase di AIDS conclamata rappresenta il farmaco salvavita per eccellenza. Peccato che gli effetti collaterali siano così devastanti da mettere anch’essi seriamente in pericolo la vita della donna, che nel frattempo si è affermata come attrice in campo internazionale.

A trentaquattro anni, colpita da ben due infarti che le compromettono seriamente il cuore, Charlotte è costretta a un difficile trapianto, unica soluzione per continuare a vivere. È l’inverno del 2003, e quella stessa notte una giovane donna perde la vita in un incidente stradale. I familiari decidono di donare gli organi, e il cuore della donna dà nuova vita al corpo martoriato di Charlotte. Mentre nel suo organismo si combatte una dura lotta tra immunosoppressori (i farmaci che evitano il rigetto del cuore) e antiretrovirali (che si usano per combattere l’infezione e svolgono una funzione opposta rispetto ai primi), mentre il suo corpo è devastato, il cuore invece pulsa nuova vita, una vita che la donna sente non appartenerle del tutto.

Charlotte, infatti, inizia a fare strani incubi, cambia improvvisamente gusti e opinioni ed è turbata da curiose, inquietanti sensazioni di déjà-vu. È come se in lei stesse nascendo una personalità nuova, diversa, che le porterà doni inaspettati e un amore totalizzante, inspiegabile, come quello che la donna cerca da sempre. Questa storia sembra la trama di un romanzo, e in effetti tecnicamente lo è. Di romanzato, tuttavia, c’è ben poco, perché questa è la storia vera di Charlotte Valandrey, attrice francese famosa in tutto il mondo per il suo ruolo nella popolare serie televisiva Il commissario Cordier. Tempo fa, in una biografia inedita in Italia, l’attrice aveva confessato di essere sieropositiva, affermando di non sopportare più di vivere nell’ombra, come se avesse qualcosa di cui vergognarsi, e di voler dare un segnale di speranza a tutti quelli che vivono la sua stessa condizione. Con Il mio cuore sconosciuto la Valendrey dimostra di essere, oltre che un’attrice, anche una brava narratrice, capace di romanzare la propria esistenza senza mai inventare, senza fingere, semplicemente avendo il coraggio di confessarsi a cuore aperto.

Si tratta di un libro toccante, commovente, a tratti triste e a tratti quasi esaltato, che in molti potranno forse trovare stucchevole per via delle numerose pagine destinate esclusivamente alla descrizione di stati d’animo; tuttavia è un libro importante, e non solo per tutte le persone malate che ancora stentano a trovare un senso alla propria condizione. È importante perché racconta la forza della vita, l’istinto di sopravvivenza che è in ognuno di noi e che lotta tenacemente anche quando non vogliamo, anche quando pensiamo che sia tutto vano. O perso.

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