Herman Melville

Herman Melville e il suo Bartleby lo scrivano

La casa editrice Neri Pozza riporta in libreria una nuova versione di Bartleby lo scrivano, di Herman Melville. Il volume esce con la traduzione di Enrico Terrinoni.

Uno dei capolavori della letteratura americana. Un inno all’autodeterminazione, all’assoluto rifiuto di conformarsi alla massa. Un romanzo più che mai contemporaneo.

Herman Melville – Bartleby lo scrivano

Herman Melville«Mi sento di affermare che chiunque voglia provarsi a dare di Bartleby lo scrivano una lettura univoca o, dio ce ne scampi, un’interpretazione definitiva, non è che un illuso. Perché Bartleby ci sfugge come la sabbia al vento tra le mani».

Cosí Enrico Terrinoni, autore di questa nuova traduzione, ci introduce a una delle opere piú enigmatiche di Herman Melville, un testo su cui tantissimo è stato scritto, nel tentativo di scioglierne l’ambiguità intrinseca, e che tuttavia a ogni lettura solleva domande sempre nuove, spalanca al dubbio, all’angoscia, all’insensatezza. Nel racconto, inizialmente pubblicato in due puntate sul Putnam’s Magazine nel 1853 e per intero nella raccolta The Piazza Tales nel 1856, un avvocato di successo di Wall Street assume uno scrivano per alleggerire il carico crescente di lavoro del suo studio legale.

Rispettabile ma misero all’aspetto, il pallido e pacatissimo Bartleby prende servizio subito, mostrando uno zelo indefesso che colpisce favorevolmente il suo titolare. Diversamente dagli altri impiegati, è un lavoratore molto silenzioso, impenetrabile nei suoi stati d’animo.

Questo, fino al momento in cui tutto cambia: Bartleby a un tratto comincia a sottrarsi al suo compito, fino ad arrivare al rifiuto totale di svolgere una qualunque attività. Inizia così la lenta discesa lungo un piano inclinato che porterà lo scrivano incontro al suo triste destino.

A corredo della presente edizione, i toni seppia delle splendide illustrazioni di Antonello Silverini danno un volto e un corpo ai luoghi e ai protagonisti di questa storia metafisica, che ha aperto il cammino alla letteratura esistenzialista e dell’assurdo. Un classico che a ogni rilettura non cessa mai di sorprendere, di alimentare dilemmi, di porre interrogativi sul senso del tutto.

Hanno detto

«Ci sono pochissime storie che, rileggendole piú e piú volte, sembrano diventare ancor piú straordinarie, ma l’inquietante e doloroso Bartleby è una di queste. Come una parabola senza una morale evidente, è una sfida sollevata al metafisico»
The Guardian

«Un’opera d’arte impeccabile e ambigua. Man mano che la storia procede, il lettore segue il narratore diventando sempre piú disorientato e affascinato dall’evasivo protagonista»
The Independent

«Quella di Melville rimane la piú difficile delle sfide che un uomo possa accettare: convivere con l’inesplicabile, mantenendone intatto tutto il potenziale distruttivo, senza mai fare di una spiegazione parziale e transitoria la formula di una verità che non è mai alla nostra portata. È questo che gli occhi “attoniti” dell’avvocato hanno visto in Bartleby, questo grumo di nulla rappreso nelle forme dimesse e sfuggenti di un umile scrivano»
Emanuele Trevi

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