Sacha Naspini

Sacha Naspini e la sua Villa del seminario

Dallo scorso 25 gennaio è in libreria Villa del seminario, il nuovo libro di Sacha Naspini. Il volume è pubblicato da edizioni e/o nella Collana Dal Mondo.

Grosseto ha un primato nella storia dell’Olocausto: è l’unica diocesi in Europa ad aver stipulato un regolare contratto d’affitto con un gerarca fascista per la realizzazione di un campo d’internamento.  A Roccatederighi, tra il ‘43 e il ‘44, nel seminario del vescovo furono rinchiusi un centinaio di ebrei destinati ai lager di sterminio. Questa è anche la loro storia.

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Sacha Naspini – Villa del seminario

Sacha NaspiniMaremma toscana, novembre ‘43. Le Case è un borgo lontano da tutto. Vista da lì, anche la guerra ha un sapore diverso; perlopiù attesa, preghiere. Il razionamento, che si aggiunge alla povertà. Inoltre, si preannuncia un inverno feroce… Dopo la diramazione della circolare che ordina l’arresto degli ebrei, ecco la notizia: il seminario estivo del vescovo è diventato un campo di concentramento.

René è il ciabattino del paese. Tutti lo chiamano Settebello, nomignolo che si è tirato addosso in tenera età, dopo aver lasciato tre dita sul tornio. Oggi ha cinquant’anni. Schivo, solitario, taciturno. Niente famiglia. Ma c’è Anna, l’amica di sempre, che forse avrebbe potuto essere qualcosa di più…

René non ha mai avuto il coraggio di dichiararsi. In realtà, non ha mai avuto il coraggio di fare niente. Le sue giornate sono sempre uguali: casa e lavoro. Rigare dritto. Anna ha un figlio, Edoardo, tutti lo credono al fronte. Un giorno viene catturato dalla Wehrmacht con un manipolo di partigiani e fucilato sul posto.

La donna è fuori di sé dal dolore, adesso ha un solo scopo: continuare la rivoluzione. Infatti, una sera sparisce. Lascia a René un biglietto, poche istruzioni. Ma ben presto trapela l’ennesima voce: un altro gruppo di ribelli è caduto in un’imboscata.

Li hanno rinchiusi là, nella villa del vescovo. Tra i prigionieri pare che ci sia perfino una donna… Settebello non può più restare a guardare escoprirà che la Resistenza può partire dal basso. Addirittura dalla suola delle scarpe.

L’autore

Sacha Naspini è nato a Grosseto nel 1976. Collabora come editor e art director con diverse realtà editoriali. È autore di numerosi racconti e romanzi, tra i quali ricordiamo L’ingrato (2006), I sassi (2007), I Cariolanti (2009 e ripubblicato nel 2020 da E/O), Il gran diavolo (2014), Le Case del malcontento (2018), Ossigeno (2019), Nives (2020), La voce di Robert Wright (2021) e Le nostre assenze (2022). Scrive anche per il cinema. I suoi romanzi sono tradotti o in corso di traduzione in Inghilterra, Canada, Stati Uniti, Francia, Grecia, Corea del Sud, Cina, Croazia, Russia, Germania e Spagna.

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