Uscito da poco in libreria per Longanesi, il nuovo libro di Elliot Ackerman, Aspettando il cielo. Ecco un’anticipazione.
“Vorrei che tu la capissi, Mary, e capissi perché si è comportata come si è comportata. Non so se ci riuscirai. Ti chiederai se avresti fatto la stessa scelta, in circostanze analoghe, o identiche, che il cielo te ne scampi. Ma quando li ho conosciuti, lei e Eden, erano tempi migliori. Volevano mettere su famiglia. E qualche mese più tardi, quella notte nella valle di Hamrin, ero seduto accanto a lui, ma sono stato più fortunato, quando il nostro Humvee è passato sul detonatore a pressione, uccidendo me e tutti gli altri, e lasciando lui in fin di vita. Da allora gli sono sempre stato vicino, anche se dall’altra parte, a osservare, in attesa.”
Aspettando il cielo – Elliot Ackerman
In Aspettando il cielo, Elliot Ackerman esplora i postumi invisibili della guerra e delle sue vittime dimenticate. Una meditazione penetrante sulla lealtà, l’amicizia, il tradimento e l’amore nata dalle esperienze vissute in guerra dall’autore.
Sulla Eden giace in un letto d’ospedale, incapace di muoversi o parlare. È stato ricoverato in seguito a un attacco subito sul fronte di guerra afghano e il suo corpo ora è lacerato da ustioni gravissime. Sua moglie Mary è accanto a lui, trascorre intere giornate seduta sul divano della sua stanza, pregando che la morte ancora non venga a prenderselo. C’è qualcun altro, in quella stanza, che prega: si tratta di un commilitone di Eden, voce narrante delle loro tre storie. Mentre Eden lotta per la vita, il suo compagno ripercorre quel che è successo, i segreti, le battaglie, i sentimenti che li hanno portati tutte e tre lì, in quel momento, in quella camera d’ospedale, a sperare che Eden finalmente e misericordiosamente possa riunirsi a loro. Ecco Aspettando il cielo.
L’autore
classe 1980 è un ex fellow della Casa Bianca, ha avuto una lunga carriera nella Marina degli Stati Uniti ed è stato insignito di diverse onorificenze al merito, tra cui la Croce di bronzo al valore militare. Quel che ha visto e conosciuto durante gli anni di servizio trascorsi in Iraq e Afghanistan è diventato materia dei suoi scritti. Il suo primo romanzo, Prima che torni la pioggia (Longanesi, 2016) è stato un successo internazionale sia di critica che di pubblico. Il secondo, Il buio al crocevia (Longanesi, 2018) è stato finalista al National Book Award. Ha pubblicato su Esquire, The New Yorker, The Atlantic, The New York Times Magazine e le sue storie sono state incluse in The Best American Short Stories e The Best American Travel Writing. Si divide tra New York e Washington, DC.