L’uomo è forte di Corrado Alvaro. La paura del mondo

L’uomo è forte è un romanzo di Corrado Alvaro, pubblicato nel 1938 da Bompiani e riedito dopo ottant’anni dalla stessa casa editrice. L’uomo è forte è un romanzo distopico che arriva da molto lontano. L’Italia è sotto la dittatura fascista e in Europa inizia a spirare l’aria torbida della guerra nazista.

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Alvaro viene inviato da Leo Longanesi in Unione Sovietica per completare sul campo gli studi intrapresi sulle pagine della rivista Omnibus. Proprio durante questa trasferta prende luce L’uomo è forte, in origine il titolo fu Paura del mondo, sovvertito dal travaglio della censura fascista. Il titolo originale è rimasto in alcune traduzioni che se ne sono fatte in altre lingue.

Ma al censore italiano del passato regime quel titolo non piacque, ed egli impose che fosse mutato. Alvaro dovette inoltre sopprimere circa venti righe e specificare in un’avvertenza che la vicenda era ambientata in Russia e così il libro venne finalmente pubblicato. Ma in effetti il romanzo potrebbe essere ambientato in qualunque regime totalitario, fascista o comunista, tanto che il regime nazista non ne autorizzò la diffusione in Germania.

La trama

Roberto Dale è un ingegnere cresciuto all’estero, di ritorno in una nazione già sconvolta dalla guerra civile che ha portato i Partigiani alla vittoria. Segue l’incontro con Barbara, una vecchia amica e figlia di nemici del popolo, ma che poi si tramuterà in amore. Un amore che  porterà entrambi a divenire oggetto del potere che subdolamente li userà facendoli diventare reciproci persecutori. Contemporaneamente si trascinano gli ultimi residui di una terribile guerra civile, tra “Bande” e “Partigiani”, questi ultimi vittoriosi.

Si compie così una rivoluzione che inevitabilmente, come tutte le rivoluzioni porterà ad una società più sana, giusta e forte, simboleggiata dalla scultura in gesso: un uomo e una donna che si tengono per mano ed avanzano con passo deciso guardando sicuri davanti a sé.  «Dale visitò all’Esposizione internazionale di ***, dove abitava, un padiglione del suo paese d’origine; gli fece molta impressione una scultura che rappresentava una coppia, uomo e donna, alta otto metri, di gesso, che avanzava con passo forte guardando sicura davanti a sé. Questo gli diede un sentimento di naturalità e di novità che lo tenne in agitazione tutta la sera e poi i giorni seguenti. La coppia di gesso, che avanzava stringendosi la mano, faceva anche paura. Essa simboleggiava la nuova umanità nata da una sanguinosa rivoluzione».

Alvaro comprende con grande lucidità, il significato profondo di quel gigantismo monumentale che agitava, in quegli anni, l’arte celebrativa, e non solo, di regime.

L’uomo è forte – La recensione

Ne L’Uomo è forte  si respira quell’angoscia di vivere in una società massificata, composta da individui anonimi, per la prima volta senza volto e in difetto d’anima o, di quell’anima, gelosamente custodi nel segreto di se stessi. Un romanzo, quello di Corrado Alvaro, di grande impatto,  che anticipa il capolavoro distopico orwelliano 1984 (pubblicato nel 1949).  Lungo il romanzo scorre il sentimento del sottile senso di colpa, una espiazione che dilania pur essendo innocente, innescando un processo quasi kafkiano. Come si può leggere nell’introduzione di Massimo Onofri, L’uomo è forte  tratta d’un romanzo che persuasivamente si trova a confermare una linea di realismo analitico, d’inquieta se non angosciata disposizione cosmopolitica.

Lo scrittore italiano introduce in qualche modo, in maniera “quasi visionaria” la tragedia totalitaria e il controllo del “potere sorvegliante” del già citato 1984 di Orwell e del Mondo Nuovo piegato tra profitto e scienza, nel dominio della tecnica di Aldous Huxley (1923).  Alvaro invece denuncia in maniera lucida e profonda la tirannia dell’ideologia totalitaria.  L’uomo è forte diviene un romanzo fondamentale sul totalitarismo novecentesco (Il secolo breve), sia di destra che di sinistra. «Non ci apparteniamo più. Qualcosa ci ha invaso. Qualcuno è padrone di noi. Non materialmente, ma moralmente. Ha invaso i nostri sogni, i nostri pensieri, i nostri propositi e la nostra volontà».

Leggendo Corrado Alvaro in qualche modo si imprime nella mente un sentimento “acre” sul contemporaneo, come se rivivessimo sotto altre spoglie un’epoca già vissuta, come le traversie del vento che disegnano sulla sabbia del mare. «“Non potrei guardarmi un momento nello specchio?” Ella lo ammonì religiosamente: “Più tardi. Ma non si preoccupi. È sempre un uomo”».

copertina
Autore
Corrado Alvaro
Casa editrice
Bompiani
Anno
2018
Genere
Narrativa
Formato
Tascabile
Pagine
224
ISBN
9788845298356
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diGiorgio Cipolletta

Artista e perfomer italiano, studioso di estetica dei nuovi media. Dopo una laurea in Editoria e comunicazione multimediale, nel 2012 ho conseguito un dottorato di ricerca in Teoria dell’Informazione e della Comunicazione. Attualmente sono professore a contratto per corso di Fotografia e nuove tecnologie visuali presso Unimc. La mia prima pubblicazione è una raccolta di poesie “L’ombra che resta dietro di noi”, per la quale ho ricevuto diversi riconoscimenti in Italia. Nel 2014 ho pubblicato il mio primo saggio Passages metrocorporei. Il corpo-dispositivo per un’estetica della transizione, eum, Macerata. Attualmente sono vicepresidente di CrASh e collaboro con diverse testate editoriali italiane e straniere. Amo leggere, cucinare e viaggiare in modo “indisiciplinato” e sempre alla ricerca del dono dell'ubiquità.