Il corto italiano "Child K" verso l'Oscar?

Child K è il titolo di un cortometraggio firmato da Roberto De Feo e Vito Palumbo. La lettera indica Gerhard Kretschmar, la prima vittima dell’eutanasia forzata ordinata dai Nazisti durante la Seconda guerra mondiale.


Action T4, è questo il nome della terribile operazione che costò la vita a circa 100mila persone tra il ’39 e il ’41, affette da problemi fisici o mentali (si stima che le morti siano state addirittura 200mila). Gerhard Kretschmar aveva pochi mesi quando venne ucciso: fu lo stesso padre del bambino a scrivere ad Hitler affinché il figlio venisse eliminato. Gerhard, infatti, era nato con delle gravi malformazioni fisiche, che il genitore non riuscì a tollerare. Hitler non ci pensò due volte a firmare il permesso per la soppressione del piccolo, dando di fatto via all’Action T4.

Il cortometraggio dei due registi è nato dalla visione di uno spettacolo di Marco Paolini andato in onda nel gennaio del 2011 per commemorare la Shoah: in Ausmerzen. Vite indegne di essere vissute Paolini raccontava proprio il processo attuato dai nazisti per uccidere chi soffriva di menomazioni fisiche e disturbi mentali. Lo spettacolo ebbe luogo presso un ex ospedale psichiatrico di Milano, registrando un boom di ascolti (più di un un milione e mezzo di spettatori).

Non è tutto: Child K è stato notato dal produttore di Schindler’s list, Branko Lustig, che lo ha inserito nelle preselezioni per la prossima edizione degli Oscar. Sul Fatto Quotidiano leggiamo le dichiarazioni di De Feo: «Branko ci ha visti ad un concorso di corti a Nashville poi ci ha invitato al suo festival di Zagabria dove vengono mostrati tutti lavori inerenti all’Olocausto. È come una grande famiglia lì in Croazia, ci sono molti reduci dei campi di concentramento, compreso Branko, che hanno visto il film con grande emozione. Così Lustig ci ha voluto pubblicizzare all’Oscar Season, condicio sine qua non per finire nella cinquina dei nominati agli Oscar. Il verdetto si saprà a novembre».

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