Addio all'attrice Laura Antonelli

È morta l’attrice Laura Antonelli, il cui corpo è stato rinvenuto stamattina nella sua casa a Ladispoli dalla donna delle pulizie, che ha immediatamente dato l’allarme: giunti sul luogo, gli operatori del 118 hanno constatato il decesso della Antonelli.

Classe 1941, la Antonelli esordì al cinema con Il magnifico cornuto di Antonio Pietrangeli, anche se il primo ruolo significativo fu nel ’69, in Venere in pelliccia di Massimo Dallamano: il film venne bloccato dalla censura italiana e riproposto solo sei anni più tardi con il titolo Le malizie di Venere.

Un altro ruolo importante fu in Malizia di Salvatore Samperi, che di fatto consacrò definitivamente la Antonelli: seguirono Trappola per un lupo, Sessomatto, Mio Dio, come sono caduta in basso!, Peccato veniale e Divina creatura. Altre illustri collaborazioni furono con Luchino Visconti ne L’innocente ed Ettore Scola in Passione d’amore.

Il nome di Laura Antonelli è purtroppo noto anche per una triste vicenda giudiziaria che l’ha vista protagonista negli anni Novanta: nel ’91 vennero ritrovati in casa sua circa 40 grammi di cocaina. L’attrice venne arrestata e condotta a Rebibbia, dove restò per qualche giorno. In seguito, venne condannata a tre anni e sei mesi di carcere per spaccio, e solo dopo molti anni la Antonelli venne assolta: venne riconosciuto il possesso di stupefacenti per uso personale e non per spaccio, in quanto le leggi sulla detenzione di droghe erano nel frattempo cambiate e il loro possesso per uso personale (nei limiti stabiliti dalla legge) non era più considerato reato.

Questo episodio, e un successivo e mal riuscito intervento di chirurgia estetica, segnarono profondamente la Antonelli, che venne anche ricoverata presso un centro d’igiene mentale. In seguito, i suoi legali chiesero e ottennero per la propria assistita un risarcimento da parte dello Stato, per la profonda sofferenza psicologica vissuta dalla Antonelli nelle varie fasi del suo lungo caso giudiziario. L’attrice, comunque, non si riprese mai più, sprofondando nell’oblio.

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