"Vergine giurata" esce nelle sale italiane

È uscito ieri nelle sale italiane Vergine giurata di Laura Bispuri. C’è almeno un buon motivo per andare al cinema a vedero: i giudizi più che positivi della stampa internazionale a questo esordio alla regia.

Dal Frankfurter Allgemeiner Zeitung, che ha lodato la brava Alba Rohrwacher («fuma come il giovane Dean Martin, impugna il fucile come Clint Eastwood e sorride come solo lei sa fare») a Variety, che ha descritto la pellicola come «solenne e sensibile». Non solo: dopo Berlino, Vergine giurata verrà presentato anche a Bari, Hong Kong, Copenhagen e al Tribeca di New York. Infine, il film verrà proiettato sia negli USA sia in molti Paesi europei.

Ispirato al romanzo di Elvira Dones (pubblicato da Feltrinelli), il lungometraggio racconta la storia di una bambina di nome Hana, che cresce sulle montagne albanesi in una società fortemente maschilista. L’unica via di fuga è costituita dal Kanun, il codice della sua terra, che consente alle donne albanesi di avere gli stessi diritti degli uomini, a una condizione: rimanere vergini. Hana si appella a questa legge e assume il nome di Marc. Chiaramente, questo le permette di sfuggire a un destino infelice solo in parte: rinunciando ad esprimere la sua femminilità, Hana deve rinunciare anche all’amore.

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