Festival di Roma, Marc'Aurelio alla carriera a Walter Salles

Walter Salles, regista dello splendido Central do Brasil, riceverà il Marc’Aurelio alla carriera dal Festival Internazionale del Film di Roma, in programma dal 16 al 25 ottobre. Il regista, che per la pellicola del 1998 ha ricevuto l’Orso d’Oro e il Golden Globe, presenterà nella Capitale in anteprima mondiale il suo nuovo lavoro, Jia Zhangke, un Gars de Fenyang, documentario incentrato sul regista, scrittore, sceneggiatore e produttore cinese Jia Zhangke.

«Jia Zhangke ci ricorda che il cinema è ancora il luogo che può aiutarci a comprendere meglio il mondo che ci circonda – ha detto Salles – Per un numero crescente di cinefili, è diventato il cineasta più importante della sua generazione. Attraverso i suoi film, il cinema può essere ancora il territorio per eccellenza delle scoperte e delle rivelazioni. Per Jia Zhangke il cinema è un modo di registrare una memoria in mutazione, di conservare traccia di ciò che non sarà più».

«I suoi film ritraggono gente ordinaria, quelli che lui definisce “i non detentori del potere” – aggiunge Salles -. Nell’ultima scena di Sanxia haoren/Still Life, un uomo cammina su una corda tra due edifici in demolizione. L’uomo in equilibrio instabile, in continua relazione con qualcosa di più grande di lui, è forse il punto comune dei personaggi dei film di Jia Zhangke. È in momenti come questo che ci rendiamo conto che i suoi film sono fatti di una materia che trascende una specifica geografia fisica o umana. I suoi personaggi provengono dalla regione dello Shanxi, ma le problematiche esistenziali dei suoi film non hanno frontiere e riguardano tutti noi».

Il direttore del Festival Marco Müller ha così spiegato la decisione di assegnare il Marc’Aurelio a Salles: «La personalità più completa e complessa del movimento del cinema glocale è senza dubbio quella del brasiliano Walter Salles. Per (ri)scoprire un’identità, esplorare le inquietudini profonde di un paese enorme e contraddittorio, ha sperimentato modi diversi di risensibilizzazione dello sguardo: così che, partendo dalle radici, potesse infine aprirsi verso l’esterno. Film dopo film, ha saputo inventare sempre rinnovate parabole allegoriche a geografia flessibile, costruite sul movimento, la circolazione, in Brasile (A grande arte, Central do Brasil, Abril despedaçado) e in tutto il continente sudamericano (Diarios de motocicleta), in Europa (Terra estrangeira) e negli Usa (On the Road)».

Salles e Zhangke saranno sul palco dell’Auditorium Parco della Musica per un dialogo pubblico moderato da Marie-Pierre Duhamel e Marco Müller.

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