“Monnezza amore mio”: Tomas Milian si racconta

Chi non lo ricorda il leggendario Er Monnezza, personaggio inventato da Dardano Sacchetti e da Umberto Lenzi, interpretato da Tomás Milián (ma non dimentichiamo il suo doppiatore, il grande Ferruccio Amendola). Er Monnezza è stato protagonista di Il trucido e lo sbirro, diretto da Lenzi, La banda del trucido, diretto da Stelvio Massi, e La banda del gobbo, diretto nuovamente da Lenzi.

La notizia di oggi riguarda il suo interprete, ossia Milián, il quale ha deciso di raccontarsi in un libro, insieme a Manlio Gomarasca, intitolato Monnezza amore mio, pubblicato da Rizzoli e disponibile da oggi in tutte le librerie. Milián è nato a Cuba e in Italia è arrivato quasi per caso. Del Monnezza si sa tutto, o quasi, ma cosa sappiamo dell’uomo dietro la tuta blu, la barba, i folti capelli ricci e quel trucco sugli occhi? Poco. Nel libro Milián racconta la sua infanzia cubana, il trauma per il suicidio del padre, la fuga negli Stati Uniti, dove viene accolto all’Actors Studio di New York, esercitandosi accanto ad artisti come Barlon Brando e Marilyn Monroe. Poi, nel ’59, sbarca in Italia, dove viene notato da Mauro Bolognini, che lo vuole come protagonista di La notte brava. Da allora ha lavorato accanto a grandi registi, come Luchino Visconti, Francesco Maselli, Alberto Lattuada, Nanni Loy, Umberto Lenzi, Sergio Corbucci, Bernardo Bertolucci, Michelangelo Antonioni, Tony Scott, Sydney Pollack, Steven Spielberg e Steven Soderbergh.

Giunto in una città che non chiede niente a nessuno, che accoglie con generosità senza chiedere cambiamenti («a Roma il siciliano resta siciliano, il napoletano napoletano e – soprattutto – il milanese milanese»), Milián, lo straniero, ha regalato alla capitale l’emblema della romanità più pura, quel Monnezza diventato poi leggenda. Di seguito, una divertentissima clip da La banda del trucido:

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