Guillermo del Toro – Il labirinto del fauno

Dopo il grande revival del genere fantasy al cinema, grazie a grandi apripista come le saghe de Il Signore degli Anelli o Harry Potter, si è rivelato al mondo intero un genere che nelle decadi precedenti era rimasto ovviamente sottotono per carenze tecniche. Nel 2006, Guillermo del Toro cavalca l’ondata con Il labirinto del fauno, ma propone al pubblico un prodotto che ritorna alle origini del genere e lo mescola con la storia, quella dura e cruda, ovvero la realtà della dittatura di Francisco Franco in Spagna (per la precisione l’anno 1944).

La trama del film è incentrata attorno alle divagazioni fantasiose di una bambina, Ofelia, e al suo viaggio con la madre verso il patrigno, il capitano Vidal; quest’ultimo è intento a liberare la Spagna dagli ultimi rivoluzionari. La mente della bambina è sempre incentrata nella ricerca di un mondo fantastico, che altro non è se non una fuga dal mondo reale, dominato dalla crudeltà di Vidal.

Ofelia crede nelle fate e, in un vecchio labirinto, grazie all’ausilio della sua fantasia, riesce a incontrare un fauno, il quale le comunica che lei in realtà è una principessa, che deve riprendersi il suo legittimo regno e potrà farlo solo se si sottoporrà a delle prove. Intanto, lo spietato patrigno aspetta la nascita del suo primogenito dalla madre di Ofelia, Carmen, mentre combatte le ultime resistenze all’interno della Spagna franchista. Nel piccolo villaggio dov’è di stanza la sua guarnigione, tutti sembrano odiare il crudele militare, persino il suo stesso medico e la sua governante, Mercedes, in segreto dei sostenitori dei rivoltosi. Le prove che Ofelia deve sostenere sono tutte rischiose e compromettono la sua credibilità agli occhi degli adulti che la circondano: soltanto la madre Carmen e Mercedes sembrano poterla proteggere dalle grinfie di Vidal, sorta di tipico “orco” delle fiabe.

Ne Il labirinto del fauno, Del Toro si dimostra regista geniale, capace di mescolare la dimensione storica con quella prettamente fantastica, senza che nessuna delle due risulti preponderante sull’altra. Il labirinto del fauno è un film che riporta lo spettatore alle vere origini del genere, ai romanzi di George MacDonald (The Princess and the Goblin) o William Morris, senza per questo risultare “vecchio”. Non sempre nel cinema la complessità è indispensabile per creare qualcosa di geniale: anzi, occorrono un tatto ed una delicatezza unici per riuscire a veicolare un messaggio prettamente pedagogico senza per questo risultare pesanti, proprio come fa il film di Del Toro.

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