Oscar 2014: Cate Blanchett senza rivali

Se parliamo di attori protagonisti, uguale spazio è giusto dedicare al versante femminile, con una Cate Blanchett in splendida forma nel ritirare la sua statuetta, vinta grazie alla sua magistrale performance in Blue Jasmine di Woody Allen (chissà che questo riconoscimento sia motivo di gioia per il regista, il quale, in questo periodo, non sta vivendo proprio una situazione privata felicissima).

 

 

Siamo piuttosto d’accordo con la scelta, perché la Blanchett è stata superba nel mettere in scena una donna nevrotica la cui vita è andata in mille pezzi, costringendola a trasferirsi da New York a San Francisco presso la sorella, a cui vuole bene ma che sente anche molto diversa da sé.

 

Niente da fare per Judi Dench, la cui commuovente Philomena ha gettato uno sguardo sulla storia (vera) di una donna costretta ad abbandonare il figlio avuto fuori dal matrimonio e del suo tentativo di ritrovarlo molti anni dopo (eccovi la nostra recensione del film, firmata da Claudio Balboni).

 

Grande sconfitta per Meryl Streep, invece, ma non tanto perché fosse favorita in quest’edizione per il suo ruolo in I segreti di Osage County, ma perché l’attrice detiene il record di candidature all’Oscar (ben 18, di cui 3 vinte) e questa sarebbe stata una buona occasione per portarsi a casa una quarta statuetta.

 

 

Non c’era storia, invece, per Amy Adams (American hustle) e Sandra Bullock (Gravity), le cui interpretazioni (seppur ottime e in ottime pellicole), non potevano di certo competere con il carattere messo in scena dalla Blanchett, la quale, ancora una volta, ha confermato di essere una delle migliori attrici della sua generazione (e, onestamente, anche di quella successiva).

 

Per quanto riguarda tutti i premi vinti nel corso della scorsa serata, vi rimandiamo alla nostra news, con tutte le categorie e i vincitori (tra cui La grande bellezza come miglior film straniero di Sorrentino, protagonista di un bellissimo discorso di ringraziamento dopo la vittoria).

 

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