Ci sarà Kasia Smutniak accanto a Cristiano Godano nel nuovo video dei Marlene Kuntz, Seduzione, diretto da Francesco Amato. Il brano è tratto dal recente album della band, Nella tua luce.
«Abbiamo il piacere di preannunciarvi che il prossimo video ufficiale tratto dal nostro disco Nella tua luce vedrà come protagonista, insieme a Cristiano, la bellissima Kasja, amica dei Marlene», si legge sulla pagina Facebook della formazione. «Per raccontarlo – prosegue il post, che è accompagnato da una foto di Godano e della Smutniak assieme (in alto a sinistra) – vi preghiamo caldamente di leggere quanto il regista Francesco Amato (autore di Cosimo e Nicole) ha approntato per tutti voi: è interessante e ben spiega il mood del video». Ed ecco la nota di Amato, che vi riportiamo integralmente (da qui):
«Confesso che quando mi hanno chiamato i Marlene Kuntz per propormi di realizzare il videoclip di un brano del loro ultimo disco il mio cuore ha avuto un’accelerazione improvvisa.
Cercando, invano, di celare la mia emozione, ho accettato al volo per una serie di motivi riassumibili in un unico sentimento: io amo i Marlene e la loro musica.
Li ricordo aggirarsi per un locale, il mitico “Le Macabre” di Bra, Cuneo, dove la loro leggenda si manifestava spesso, con apparizioni tutt’altro che fugaci, concerti, bicchieri, ascolti sofisticati per noi, pubblico di provincia che tra quelle quattro mura sognavamo di essere a Brooklyn o a Seattle.
Erano gli Anni ’90, i Marlene muovevano i primi passi nella musica, io, adolescente, muovevo i primi passi fuori di casa, con mazzo di chiavi fresco di ferramenta nei pantaloni e libertà di rientro notturno il sabato.
Dopo vent’anni, nel giro di poco tempo ho avuto l’onore di averli sul palco del mio film “Cosimo e Nicole” e ora di lavorare assieme a loro per questo video clip. Qui il mio primo pensiero è stato quello di dare una risposta convincente alle loro esigenze espressive, e al senso profondo del pezzo.
“Seduzione” narra con il rock il potere seduttrice delle parole, del valore che la scelta delle parole ha nel determinare gli eventi e i rapporti tra le persone.
Si trattava dunque di raccontare la figura del poeta, e il fascino che si manifesta attraverso la sua arte.
Ho trovato in Cristiano un’ottima sponda per ragionare sullo script e sull’organizzazione del senso che le immagini avrebbero creato nel video.
L’immaginario visivo che più mi sembrava adatto a questo tipo di racconto era quello di “The Pillow Book” (I racconti del cuscino), un film di Peter Greenway in cui la protagonista chiede ai suoi amanti di scrivere sul suo corpo. Quello era proprio qualcosa di simile a quello che avrei voluto fare e filmare.
In un’ottica più contemporanea ho pensato che le videoproiezioni di parole, piuttosto che vernice e pennello, potessero essere più interessanti e sorprendenti.
Ho contattato Nicoletta Grasso, una brava videoartista, che ci ha messo a disposizione parte dei suoi materiali di astrazione, e ha creato per noi una nuova serie di videoproiezioni che raffigurano frasi scelte da Cristiano tra i testi delle canzoni dei Marlene Kuntz.
Il lavoro di messa in scena inoltre si sarebbe fondato sulla necessità di dare risposta alla domanda: chi è il poeta, oggi? Io credo che il poeta, oggi, sia chi riesce, con le sue parole, a creare la condizione del silenzio in chi lo ascolta, o lo legge. Il poeta è chi riesce a isolare il fruitore dal contesto caotico della realtà contemporanea, facendo in modo di concentrare la sua attenzione sul suo messaggio gentile, anche quando è violento, anche quando è rock.
In questa direzione di senso ho scelto come immagine iconica del video, più volte ripetuta e frammentata in più scene, l’azione di Cristiano che copre, con una carezza decisa, le orecchie di Kasia.
Il resto è venuto da sé: Kasia Smutniak è un’attrice meravigliosa e molto generosa, la sua bellezza e le sue intuizioni hanno fatto il resto.
Assieme a Cristiano si è creata una bellissima complicità artistica che ha reso il momento della ripresa davvero intenso e ispirato.»
Qui sotto, il video del precedente singolo tratto da Nella tua luce, Solstizio: