Caccia alle streghe e Maccartismo: Il crogiuolo di Arthur Miller

Che relazione esiste tra la caccia alle streghe e il Maccartismo? Sono due fatti lontani nel tempo, ma con una base comune d’intolleranza e fanatismo. La caccia alle streghe ebbe un acceso sostenitore in Papa Innocenzo VIII (1432 – 1492) che, con la bolla “summis desiderantes eretica”, decretò una punizione severa per tutti gli «infetti dal crimine della perversione eretica». Il fenomeno colpì soprattutto la cattolica Germania meridionale – la parte settentrionale, infatti, era in prevalenza protestante – ed ebbe ripercussioni in tutta Europa. Con il tempo, il termine “caccia alle streghe” finì per indicare, in generale, un atteggiamento di intransigenza nei confronti di minoranze ritenute pericolose per la stabilità politica e sociale di una nazione: pensiamo al Maccartismo, dal nome del senatore Joseph McCarthy che, dal ’50 al ’54, diresse la Commissione per le attività anti-americane.

Il Maccartismo fu una diretta conseguenza della “seconda paura rossa” – la prima risale al ’17, dopo la Rivoluzione russa -, ossia un orientamento anticomunista che sfociò in un clima di panico collettivo e nella persecuzione di individui il più delle volte estranei alle accuse. Non solo esponenti politici, persino i rappresentanti del mondo del cinema e dello spettacolo vennero posti sotto controllo, soprattutto coloro che simpatizzavano per le fazioni di sinistra.

Nel ’53, il celebre drammaturgo Arthur Miller scrisse un’opera intitolata Il crogiuolo, tradotta in italiano per Einaudi da Luchino Visconti. Il crogiuolo usa la “caccia alle streghe” come pretesto per creare un parallelismo col Maccartismo: lo scritto è composto da quattro atti e i protagonisti sono John e Elizabeth Proctor, il reverendo Samuel Parris, il reverendo John Hale e Abigail Williams. La storia ha luogo a Salem, nel Massachusetts, dove Miller si recò nel ’52 per compiere alcune ricerche sulla caccia alle streghe.

Il processo alle streghe di Salem è un evento storicamente accaduto alla fine del Seicento quando due giovani della comunità, Elizabeth Parris e Abigail Williams, iniziarono a dare segni di squilibrio mentale. Gli inusuali comportamenti delle ragazze vennero attribuiti al maligno e, progressivamente, si diffuse la voce di una presunta maledizione lanciata contro di loro da qualche strega o stregone. Sulla base delle testimonianze di Elizabeth e Abigail, a cui si aggiunsero in seguito quelle di altre “possedute”, vennero processate circa centocinquanta persone. Per quanto riguarda Il crogiuolo, la trama riprende la location e i personaggi coinvolti nella vicenda, modificando però alcuni piccoli dettagli, come l’età di Abigail – da dodici a diciassette anni -, innamorata di John Proctor e per questo pronta ad accusare di stregoneria la moglie dell’uomo, Elizabeth. In un clima di tensione e paura, pregiudizi e diffamazioni, il dramma si chiude con l’esecuzione di John, che sceglie di auto-accusarsi di stregoneria.

Le vergini di Salem (1957) e La seduzione del male (1996) sono i due lungometraggi direttamente tratti da Il crogiuolo. In entrambi i film assume particolare rilievo il fatto che la storia si sviluppi in una piccola comunità, dove le false credenze e le superstizioni attecchiscono con maggiore facilità a causa della ristrettezza mentale dei cittadini. Viene inoltre mantenuto l’obbiettivo alla base de Il crogiuolo, ossia creare un’analogia col Maccartismo: al pari delle immaginarie fattucchiere seicentesche, gli imputati per comunismo, sottoposti a pressioni d’ogni tipo, confessavano la loro colpevolezza pur di sottrarsi alla tortura psicologica a cui erano costretti.

Soprattutto ne La seduzione del male la cattiveria viene ritratta, in maniera esplicita, come la causa dei nefasti esiti di accuse infondate: il personaggio portato in scena da Winona Ryder è l’emblema del male, ma quello reale, umano, che non ha niente a che fare con il soprannaturale. Allo stesso modo McCarthy, interessato più alla sua ascesa politica che a una reale lotta al comunismo, sfruttò le preoccupazioni dell’opinione pubblica a suo vantaggio, senza avere a disposizione sufficienti prove che supportassero le sue accuse e senza condurre le indagini con dei metodi oggettivi.

Il crogiuolo esordì a teatro proprio in pieno Maccartismo, spingendo a una riflessione sugli esiti negativi della mancanza d’informazione e di spirito critico e soprattutto evidenziando che, citando Socrate, è l’ignoranza e non le streghe «l’origine di tutti i mali».

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