Sul naso

Sul naso. Una storia culturale

Si intitola Sul naso. Una storia culturale, ed è il volume di Caro Verbeek portato in libreria in questo periodo da Il Saggiatore. La traduzione è di Marco Cavallo.

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Sul naso è un viaggio alla scoperta dell’elemento più imbarazzante, prominente ma soprattutto rivelatore dei nostri volti: un percorso tra storia, letteratura, arte e scienza che ci spinge a confrontarci con i nostri pregiudizi più incresciosi e le nostre più intime insicurezze. Perché, come ci insegna Pinocchio, il naso non mente mai.

Caro Verbeek – Sul naso

Sul nasoEsistono tante varietà di nasi quanti sono gli esseri umani: grandi o piccoli, dritti o sghembi, grotteschi o discreti, greci o romani, dipinti o scolpiti. Ma tanti più modi esistono di contemplarli: con ribrezzo o sospetto, con ammirazione o invidia, con stupore o malizia, con rispetto o terrore. La cosa alla quale non siamo soliti pensare è che in ognuno di questi sguardi, in ognuno di questi nasi, è nascosto un frammento della nostra cultura e della nostra storia.

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Caro Verbeek racconta il nostro rapporto millenario con la parte che più di ogni altra sta – letteralmente – sotto ai nostri occhi, e le molteplici maniere che abbiamo inventato per raffigurarla, connotarla, esaltarla o metterla in ridicolo: dal naso aquilino di Cleopatra, esagerato nelle rappresentazioni per emulare quello dei potenti sovrani maschi, a quello storto di Michelangelo, conseguenza di un pugno ben assestato e causa della sua ossessione estetica per i nasi fini; dall’asportazione del ponte nasale di Federico da Montefeltro alla gobba di Napoleone, fino al naso «impossibile» di Barbie, ancora oggi un ideale raggiungibile solo ricorrendo alla chirurgia plastica.

 

 

 

L’autore

Caro Verbeek (Amsterdam, 1980) è curatrice, storica dell’arte e ricercatrice specializzata in Storia culturale dei sensi. Insegna alla Vrije Universiteit di Amsterdam e dal 2010 progetta tour olfattivi e laboratori sensoriali per musei e altre istituzioni. Collabora con il Rijksmuseum di Amsterdam e con il Kunstmuseum dell’Aia.

 

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