Irmgard Keun

Irmgard Keun: Non sono mai stata il mio tipo

Si intitola Non sono mai stata il mio tipo, ed è il volume di Irmgard Keun che la casa editrice L’Orma editore ha portato di recente in libreria. La traduzione è di Eleonora Tomassini.

Non sono mai stata il mio tipo, pubblicato in patria nel 2022, racconta in nove interviste inedite la straordinaria storia di Irmgard Keun. Alternando modestia e sfacciataggine, nostalgia e gratitudine, questa originalissima e ironica autrice tedesca ripercorre l’avventura della propria esistenza con il ritmo incalzante di una mai sopita voglia di meravigliarsi.

Irmgard Keun – Non sono mai stata il mio tipo

Irmgard KeunUna scrittrice un tempo famosissima vive, fuma e beve in un piccolo appartamento alla periferia di Colonia. I suoi libri sono abitati da ragazze troppo libere e affamate di felicità per non spaventare un regime di maschi eternamente in divisa. Non a caso sono stati bruciati dai nazisti e mai più ristampati.

Alla fine degli anni Settanta, però, i tempi sono maturi: Irmgard Keun viene riscoperta e un’intera nazione riprende a leggerla.

Allora giornali, radio e televisioni cominciano a contendersela, chiedendole di raccontare la sua incredibile vita: i caffè letterari della Berlino degli anni Venti, l’immenso successo internazionale arriso ai suoi due primi romanzi, la persecuzione politica, le scorribande dell’esilio con il compagno Joseph Roth fino all’avventuroso ritorno in Germania sotto le bombe, dopo che si era diffusa la falsa notizia del suo suicidio.

 

 

 

 

L’autrice

Irmgard Keun (1905-1982) è stata una delle scrittrici più originali del suo tempo ed è al centro ormai da anni di una riscoperta da parte di critica e pubblico. Compagna di Joseph Roth, fu spinta alla scrittura da Alfred Döblin che ne ammirava la vivace intelligenza e l’umorismo fulminante. È autrice di sceneggiature, reportage e una dozzina di romanzi in cui ha raccontato le contraddizioni della società europea prima e durante la Seconda guerra mondiale, concentrandosi in particolare sulla condizione della donna. Le sue opere furono proibite dai nazisti; per tutta risposta l’autrice fece causa allo Stato per danni. All’inizio degli anni Trenta, i suoi Gilgi, una di noi (1931) e Doris, la ragazza misto seta (1932) trasformarono Keun in un caso letterario e la resero una celebrità internazionale. In esilio dopo la censura subita scrisse Una bambina da non frequentare (1936), Dopo mezzanotte (1937) e Kully, figlia di tutti i Paesi (1938).

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