Dario Fo in libreria con “Un uomo bruciato vivo”

Dopo C’è un re pazzo in Danimarca (qui la nostra recensione), Dario Fo torna in libreria sempre per Chiarelettere per raccontare la storia di Ion Cazacu in Un uomo bruciato vivo. Insieme alla figlia di Ion, Florina Cazacu, Fo ha ricostruito la tragica vicenda del piastrellista romeno, bruciato vivo da un impresario edile di Gallarate nel 2000, dopo essersi ribellato alle condizioni di lavoro disumane a cui era sottoposto.

«Di questa infamità vergognosa noi, spettatori spesso indifferenti, siamo del tutto colpevoli» sono le parole di Fo. «Non ho fatto altro che cercare di comportarmi così come mi ha sempre insegnato mio padre. Non arrendersi mai, non rimanere fermi ad assistere alle ingiustizie mentre pochi uomini spietati ci trattano da schiavi» ha affermato Florina (fonte Il Libraio).

In Un uomo bruciato vivo forte è la denuncia contro una specifica classe di imprenditori senza scrupoli, in una Lombardia in cui forte è la presenza della mafia, della politica e delle frodi. È la storia di Ion, ma, volendo estendere la rete di soprusi anche ad altre zone d’Italia, è anche quella di due operai kosovari nelle Marche, uccisi da un impresario poiché pretendevano che il loro contratto di lavoro venisse rispettato.

Il Teatro degli Orrori ha dedicato una canzone alla vicenda di Ion Cazacu, inserita in Il mondo nuovo. Pierpaolo Capovilla ha espressamente chiesto alla vedova di Cazacu l’autorizzazione per poter pubblicare il brano. Eccolo:

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