Aggressione a Max Collini degli Offlaga Disco Pax

Con una lunga nota pubblicata su Facebook, Max Collini ha denunciato di essere stato aggredito, sabato scorso, da Dario Parisini, chitarrista Disciplinatha.

«Sabato 14 dicembre scorso ero all’Estragon di Bologna a vedere un bellissimo concerto dei Massimo Volume. Dopo lo spettacolo sono andato a salutare il gruppo nel retropalco. Mentre chiacchieravo amabilmente con Emidio Clementi si è avvicinata una persona che non conoscevo, senza che io me ne accorgessi. Mi ha strattonato allontanandomi da Mimì e prima ancora di potermi rendere conto di cosa stava succedendo mi ha aggredito colpendomi con un cartone in faccia», racconta Collini, il quale spiega di aver riportato un fastidio al timpano e un taglio sul naso.

«Il per me anonimo aggressore nel frattempo era già sparito e credo sia stato poi Mimì a dirmi che era Dario Parisini dei Disciplinatha», prosegue la nota, con Collini che rivela di non avere mai parlato con Parisini in vita sua (mentre poco prima del fattaccio aveva salutato un altro componente della band, Cristiano Santini). Del resto, l’unica connessione tra i due gruppi è una canzone degli Offlaga Disco Pax, Sensibile: il testo parla dei terroristi “neri” Giusva Fioravanti e Francesca Mambro, la quale viene citata nei ringraziamenti di Abbiamo pazientato 40 anni, ora basta!, il disco di debutto dei Disciplinatha (1988). Il testo di Sensibile, scritto da Collini, sottolinea polemicamente la “dedica”, ma la cosa, risalente al 2008, non sembra possa essere alla radice dell’aggressione di Parisini. Del resto, ricorda Collini nella nota, lo stesso collega ha commentato così (l’anno scorso) la citazione a Rolling Stone: «Sì, ricordo che mi segnalarono quest’episodio. Che dire? Ci sta. Mi sembra corretto, è giusto così, è nell’ordine delle cose… E poi, personalmente, trovo molto divertente che siamo stati citati da un gruppo minimal-dialettale!».

Nel post su Facebook, Collini ringrazia per la solidarietà tutti i Massimo Volume (in particolare Vittoria Burattini), i ragazzi dell’Estragon e Lele Roveri, «che hanno contribuito a sdrammatizzare un poco il clima pesante che si è creato dopo l’episodio e nei giorni successivi». E conclude con un post scriptum che suona come un ammonimento: «Prima di decidere in che forma rendere nota questa faccenda ci ho pensato su diversi giorni, ho riscritto questo post almeno quattro volte, ne ho parlato con altre persone. Vi chiedo, cortesemente, di contare almeno fino a venti prima di commentare, di inserire il cervello nel farlo e di non offendere o minacciare nessuno se lo farete. Quando dico NESSUNO intendo NESSUNO [in maiuscolo nel testo, n.d.r.]. Questa è la mia pagina facebook, non il blog di Beppe Grillo e se avete qualcosa da dire fatelo da esseri umani senzienti, ve ne sarò infinitamente grato».

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