John Frusciante cercò di salvare Layne Staley, il frontman degli Alice in Chains morto per overdose. A raccontarlo è Bob Forrest, leader dei Thelonious Monster e The Bicycle Thief, nell’autobiografia Running with monsters: a memoir, nelle librerie USA in questi giorni.
Forrest (che ha aiutato Frusciante ad uscire dalla droga nel 1997) e il chitarrista dei Red Hot Chili Peppers (all’inizio restio per via dei suoi trascorsi) avrebbero tentato di aiutare Staley. Nel libro si parla di una chiacchierata telefonica tra Forrest e la madre del cantante, Nancy: «Layne ha un bizzarro senso dell’umorismo – rispose la donna a Forrest, che le aveva rivelato le sue intenzioni -. Gli ho raccontato che a John [Frusciante, n.d.r.] una volta è andato in cancrena un braccio. Lui ha replicato: “Il suo braccio? È terribile, mamma. John è un chitarrista. Ha bisogno delle mani e delle braccia. Io sono solo un cantante. Posso anche farne a meno”». «So che stava scherzando – proseguì la donna -, ma non mi piace sentir dire certe cose. Riesci a farlo ragionare?».
Forrest e Frusciante andarono a trovare Staley a Seattle. Nel racconto di Forrest, Staley era ancora lucido ma «distante milioni di miglia». Il vocalist degli Alice in Chains era impegnato a giocare ai videogame: al termine dell’incontro, Forrest espresse la convinzione che non ne sarebbe mai venuto fuori. «È la sua vita, amico», disse Frusciante. Staley morirà per una dose fatale di speedball il 5 aprile del 2002.