Boris Bianchieri – La traversata

La traversata, scritto da Boris Biancheri (diplomatico e scrittore scomparso nel luglio del 2011), è un racconto di sole 79 pagine pubblicato da Adelphi nella Biblioteca Minima. Un racconto che stupisce in positivo per la precisione con la quale viene affrontata la storia in uno spazio così breve, ma che, a mio avviso, rimane un po’ incompleto una volta che si giunge al finale. Eileen è una ragazza di madre inglese e di padre siciliano, discende da una famiglia che gestisce un’azienda vitivinicola ed ha la caratteristica di essere una ragazza timida, solitaria. Si tiene lontana dalle cose del mondo e dai pensieri delle adolescenti ma è irrefrenabilmente attratta dal cielo e dal mare, dalla luna e dall’acqua. Proprio con questi elementi Eileen riesce a fondersi completamente diventando un tutt’uno con la natura.

Biancheri riesce, nella prima parte del racconto, ad affascinare il lettore proprio descrivendo il rapporto tra la ragazza e gli elementi naturali che la circondano. A sei anni guarda per la prima volta la luna e ne resta folgorata, come se lì riuscisse a trovare se stessa, nelle strane figure che la compongono e nella parte nascosta agli uomini, quella oscura e invisibile. L’acqua è invece il luogo dove si sente veramente a suo agio, Eileen si immerge e sente sciogliersi i nodi che ha in testa e nel cuore, «come il sonno, che sospinge lontano le cose del giorno, ne conserva solo qualche frammento e lo porta con sé nel mondo soffice e oscuro della notte, così faceva l’acqua del mare con le inquietudini di Eileen […] una liquida pace senza pensieri la avvolgeva e la seguiva nella nuotata». Grande nuotatrice di giorno, e poco portata allo studio, la ragazza di notte studia la luna, le parla, le si concede totalmente. Quando un giorno le viene proposta la sfida di attraversare la Manica a nuoto, Eileen accetta ed inizia un cammino simbolico, quello per arrivare all’altra sponda della vita.

È qui, forse, che il racconto perde di efficacia; in questa parte centrale in cui si narrano le vicende della vita di Eileen ma in cui sembra un po’ perdersi il filo conduttore della trama. Il tema del “doppio” e della “metà” è comunque quello su cui si poggia la struttura narrativa, un tema neanche troppo velato. La ragazza è infatti metà siciliana e metà inglese, e nelle due facce della luna ripone se stessa e la sua parte più nascosta, così come la sfida è quella di arrivare all’altra sponda della Manica. Il racconto svolta ancora in senso positivo nell’ultima parte, quella in cui inizia la nuotata e in cui ci vengono presentati dubbi, pensieri e angosce di Eileen: siamo un po’ lì con lei, la sosteniamo verso l’arrivo ma al tempo stesso ne appoggiamo ogni scelta, ogni riflessione. Ecco, forse Biancheri poteva e doveva riservare più spazio a questa parte, aumentando la forza narrativa che il racconto sembra decisamente perdere. Positiva invece la svolta finale, che ci impone attente riflessioni e ci mette alla ricerca di nuovi significati.

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diDonato Bevilacqua

Proprietario e Direttore editoriale de La Bottega di Hamlin, lettore per passione e per scelta. Dopo una Laurea in Comunicazione Multimediale e un Master in Progettazione ed Organizzazione di eventi culturali, negli ultimi anni ho collaborato con importanti società di informazione e promozione del territorio. Mi occupo di redazione, contenuti e progettazione per Enti, Associazioni ed Organizzazioni, e svolgo attività di Content Manager.