Creed, spin-off di Rocky, è finalmente arrivato nelle sale italiane, dopo mesi di attesa. Il Creed del titolo non è di certo il leggendario Apollo, morto e sepolto dopo lo storico incontro con Ivan Drago in Rocky IV. Il protagonista della pellicola di Ryan Coogler è Adonis, figlio illegittimo del defunto campione, il quale si mette sulle tracce di Balboa, con l’intenzione di farne il proprio allenatore.
Ciò che convince e commuove nel film non è tanto l’indiretto richiamo a Creed grazie alla figura del figlio, quanto il ritorno in grandissimo stile di Sylvester Stallone nei panni di Rocky, in uno spin-off che non porta il suo nome, ma di cui è il grande protagonista. Adriana e Paulie sono morti, il figlio Robert vive in un’altra città e a Philadelphia è rimasto solo lui, l’ex campione, ormai stanco, disilluso, segnato nello spirito, e, soprattutto, gravemente malato. Un male terribile, che Rocky non intende curare, convinto che, ormai, la vita non abbia più nulla da offrirgli.
Un motivo per combattere la malattia arriva a Rocky proprio tramite il legame con Adonis ‘Donnie’ Johnson, quel figlio che Apollo non ha mai conosciuto, ma nel quale brucia lo stesso fuoco per la competizione e il ring. Creed è un film incentrato soprattutto su ciò che è rimasto di un grande sportivo (Rocky) e sulla nascita di un nuovo astro del pugilato (Adonis), che deve comunque fare i conti con la pesante eredità paterna. Adonis vuole farcela da solo, senza sfruttare la fama dell’illustre genitore: tuttavia, il suo nome verrà ben presto accostato a quello di Apollo e, allora, Donnie dovrà fare i conti non solo con la sfida rappresentata dal suo personalissimo match, ma anche con la lotta con sé stesso, per dimostrare di essere degno di salire sul ring come il figlio di Apollo Creed.
Stallone convince il pubblico con la sua performance, tanto da aver già vinto il Golden Globe come migliore attore non protagonista; inoltre, è tra gli attori che, il prossimo 28 febbraio, si contenderanno l’Oscar per questa categoria (e, probabilmente, lo vincerà). La nomination arriva circa quarant’anni dopo quella per Rocky, l’uomo che sul ring cercava un riscatto dalla sua condizione di povero italo-americano nell’America degli anni Settanta, e pare che, nonostante i numerosi altri film girati negli ultimi decenni, sia destino che la fama di Stallone continui a rimanere indissolubilmente legata ai suoi due personaggi storici (l’altro è John Rambo).
Negli ultimi mesi poi, si è parlato anche della possibilità di girare Creed 2, con Stallone che si è detto disposto a tornare nuovamente nel suo ruolo. Per ora, il consiglio è quello di godervi questo ottimo lungometraggio, arricchito dalla presenza di Michael B. Jordan nei panni del figlio di Apollo. Creed è la dimostrazione che i grandi personaggi, le stelle che brillano nella memoria collettiva di generazioni di spettatori, non esauriscono mai la forza della loro luce.