I libri (erotici) segreti della Russia

Se state progettando un bel viaggetto in Russia, sappiate che a Mosca, nella Biblioteca di Stato Russa, è conservata una collezione piuttosto particolare: in mezzo ai 17 milioni e mezzo di libri, che fanno di questa biblioteca la quarta più grande al mondo, ci sono 12mila volumi, chiusi in una stanzetta, che costituiscono la più grande raccolta di letteratura pornografica del Paese.

Dopo la Rivoluzione d’Ottobre, la biblioteca venne adibita a luogo dove raccogliere la nuova letteratura rivoluzionaria. Lì vennero inseriti anche i libri confiscati ai nobili russi, ritenuti compromettenti: di questa particolare collezione ha parlato il The Moscow Times (qui l’articolo completo), rivelando che ai nobili russi piaceva collezionare libri a carattere erotico, in particolare quelli finemente illustrati. Nemmeno la popolazione disdegnava il genere, anche se ad essa erano riservati volumi meno preziosi.

Quando al potere salì Stalin, la censura di tali opere divenne molto più feroce: i sequestri aumentarono, a beneficio della collezione contenuta nella biblioteca, che, proporzionalmente, aumentava. Molti dei libri giungevano dalla casa di Nikolai Skorodumov, il quale aveva cominciato a collezionarli fin da bambino, sia volumi russi che francesi, tedeschi e americani. L’uomo riuscì a mantenere intatta la sua collezione sino alla morte nel ’47 (probabilmente perché il capo della polizia segreta russa era un appassionato del genere erotico e pornografico e aveva libero accesso alle edizioni di Skorodumov). In seguito alla morte del collezionista, i suoi libri vennero addirittura acquistati dalla vedova e portati alla biblioteca nazionale: erano circa 40mila volumi, che vennero giudicati troppo scandalosi e, per questo, rinchiusi dentro la stanzetta sopra citata. Nei primi anni Novanta la collezione è stata resa nota, ma non è ancora stato effettuato un lavoro di catalogazione e, mentre alcuni titoli sono consultabili, altri rimangono ancora inaccessibili.

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